Dedicato ai ragazzi

I vostri figli non sono i vostri figli
Potete custodire i loro corpi,
ma non le anime loro,
perchè abitano case future
che, neppure in sogno,
potrete mai visitare...

(Gibran Kahlil Gibran)

Cari genitori, io sono diverso...
___________________________
A tutti i genitori

Alessio si scopre "diverso".
Prova attrazione anche per gli uomini.

Dopo una prima fase di confusione crede di capire la sua sessualità ambigua e vorrebbe parlarne con i  suoi...

Affida la confessione alle pagine di questo sito, nella sezione ragazzi del link "conosci te stesso" e la dedica a tutti i genitori.

I vostri figli non sono i vostri figli
Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro
Perché abitano case future che neppure in sogno potrete mai visitare...

Così recita il poeta Gibran.
Ma se i genitori volessero ascoltare e comprendere, potrebbero aiutare i loro figli ad abitare case future e ancora a loro stessi sconosciute in cui spesso si sentono soli.

                                                                 noi junior in redazione

 

 

Li abbiamo ritrovati...
Abbiamo ritrovato Daniele, ormai laureato; Andrea che per quanto riguarda gli studi, invece, ha tirato i remi in barca e ora sta combattendo per ritrovare un se stesso forse smarrito nel conformismo in cui non si è mai riconosciuto ma in cui ha tentato di integrarsi; abbiamo ritrovato anche Alessio che aveva cominciato con noi a compilare un ideale epistolario per confrontarsi con i suoi genitori rispetto alla sua bisessualità: lettere che mai spedirà, ma che forse per effetto dell’inconscio collettivo junghiano potrebbero arrivare al cuore della sua famiglia.

Il nostro incontro con Alessio era cominciato con una intervista rilasciata alla redazione della bottega, dialogo che riproponiamo dopo molto tempo.

Intanto gli abbiamo chiesto di continuare a raccontarci la sua storia.
Siamo in attesa...

 

L' INTERVISTA

- Buongiorno Alessio, grazie per aver accettato questa intervista
-  Di niente...

- Quanti anni hai?
- Venti, ma ne dimostro meno, vero?

- Studi o lavori?
- Tutti e due, mi sono appena iscritto all'Università e per contribuire al mio mantenimento al  
   pomeriggio insegno aerobica e ogni tanto vado a preparare i caffè in un bar

- Raccontami...
- Beh, cosa vuoi che ti dica?
  Chiedi e ti sarà risposto

- Progetti?
-  Una bella casa, vacanze in Jamaica...
    Skerzo! Ho 20 anni: per ora l'unico progetto é finire al più presto l'Università per poter              
    seguire il mio sogno...

- Un sogno!?
- Già, chi non ne ha almeno uno?
  Il mio é quello di affermarmi come artista.
  Dipingo, scrivo...
  L'arte é il mio sogno, perché attraverso di lei riesco a esprimere me stesso

- E' un bel sogno, Alessio!
- Per me é fantastico...
  L'artista se apprezzato riesce a comunicare e a trasmettere messaggi.
  Per me é l'unico modo per far conoscere la mia vera anima
  Per questo voglio praticare l'arte come mestiere.
- Ci riuscirai?
- Certo!
  Devo per forza dire così...
  Non per presunzione, ma per poterci riuscire devo essere il primo a crederci: nel mio sogno e 
  in me stesso; altrimenti nessuno lo farà.

- La tua situazione sentimentale in questo momento?
- Senza colpi di scena, statica...

- Ti batte spesso il cuore per qualcuno?
   Provi spesso attrazione sessuale?
-  Mi capita spesso che qualcuno mi "prenda" -parliamo di donne naturalmente, ragazze-
   I miei amici mi prendono in giro perché ogni tanto mando messaggi annunciando "Sai una 
   cosa? Mi sono innamorato...!”
   Ovviamente non si tratta di amore e io ne sono consapevole.
   Ma basta  che una ragazza viaggi sulla mia stessa rotta, che sia carina, dolce e simpatica e
   vado subito fuori di testa: comincio a fantasticare ingenuamente e a illudermi...

- Attrazione sessuale, dicevi?
  Anche questo mi capita spesso, frequentemente nei confronti di uomini, però.
  Fisici palestrati e una buona dose di durezza mi eccitano, in loro.

- Puoi precisare per che tipo di ragazza il tuo cuore batte più forte?
- La ragazza capace di stravolgermi é una tipa dolce, sicura di se, intelligente, molto bella; 
  ovviamente molto donna; ma difficilmente una donna con queste caratteristiche riesce -al   primo 
  incontro- a scatenare in me pensieri piccanti.

- La prima volta che ti sei innamorato?
- Non credo di essere mai stato innamorato.
  Sono giovane e non ho ancora vissuto storie importanti.

- Sessualmente come ti definisci?
- Ambiguo

-Perché?
- Perché lo sono.
  Quando faccio sesso mi trasformo, riesco a passare da un eccesso all'altro a seconda del tipo 
  di persona con cui compio l'atto: se è una donna divento l'uomo più maschilista del mondo, 
  l'uomo che non deve chiedere mai e che può prendersi tutto; al contrario, invece, ed é qui che   
  si manifesta la mia ambiguità, quando faccio sesso con un uomo voglio essere trattato con estrema
  virilità, allo stesso modo con cui io tratto le donne. Strano, vero? Scherzando ai miei 
  amici dico che fare sesso con me é sorprendente.

- Se innamorato di qualcuno in questo momento?
- No

- Facciamo un passo indietro, Alessio. come hai scoperto il sesso, a quanti anni?
- Il sesso omosessuale l'ho scoperto grazie al figlio di un amico di mio padre.
  Ero molto piccolo, avevo -forse- otto anni; praticamente é stata una violenza.
  Il sesso con una donna l'ho conosciuto a 18 anni ed è stato senz'altro più piacevole.

 

- Puoi raccontarmi i due eventi?
- Perdonami, ma ora non me la sento.
   Siamo al  primo incontro e devo ancora immedesimarmi in questa situazione che 
   trovo travolgente quanto imbarazzante; é già tanto quello che sono riuscito a dire.       
   Sicuramente quando mi troverò con un foglio e una penna, immerso nelle mie emozioni,
   riuscirò anche a raccontare la mia prima volta; mi farà bene raccontarla perché, ti assicuro, 
   certe cose non si possono raccontare a nessuno...

- Speranze, ansie o paure rispetto alle tue scelte sessuali di oggi?
- Ora non ne ho più, prima si: mi chiedevo se in realtà fossi omosessuale e avevo paura di          
  esserlo (ma non per una forma di pregiudizio); poi ho avuto modo di conoscere delle persone
  che sanno davvero vivere, che mi hanno aperto la mente. Così ora conosco la mia bisessualità e la  
  vivo senza traumi.

- Puoi spiegare ai nostri lettori la differenza positiva e/o negativa fra la tua scelta 
   sessuale e quella della maggioranza dei tuoi coetanei?
- Non ci sono differenze positive e/o negative se si segue il proprio istinto.
  Io ho scelto di essere bisessuale perché in me ho maturato la convinzione che se certi tipi di
  esperienze possono divertirmi devono essere ben accolte fra le mie emozioni, visto che non faccio
  del male a nessuno; in fondo non é la natura che ci vieta queste esperienze, ma la           società
  impreparata che giudica e non riesce a comprendere situazioni come la mia.

- Nei confronti della tua famiglia come ti senti?
- Non so..., come dovrei sentirmi?

- Sensi di colpa?
- Assolutamente no!

- Nei confronti dei tuoi amici?
- Nemmeno; é una scelta mia e non devo rendere conto a nessuno.

- Hai mai pensato a una  futura famiglia, a una moglie, a dei figli...
- Si, mi piacerebbe tanto essere un padre di famiglia, costruirmi un nido d'amore.
  Pensa che quando vedo dei bambini piccoli giocare con il loro papà mi vien voglia di essere
  al loro posto (al posto dei papà).

- Perché vuoi scrivere ai tuoi genitori?
- Per lanciare loro un messaggio.
  Per dire loro di smetterla di pensare per il mio bene, perché io non voglio essere quello che
   loro vorrebbero che io fossi...

- Alesssio, noi affidiamo le tue "emozioni speciali" alle pagine di questo sito internet.
  Riempiremo queste pagine di parole per comunicare con i tuoi genitori e con tutti i genitori  
   preoccupati per  le scelte di vita dei loro figli.; vuoi dire loro qualcosa al termine di questa 
  intervista?
- Quello che voglio dire lo sapranno leggendo le mie lettere.
  Devono entrare nel mio cuore per capire davvero ciò che ho dentro (continua)

 

DOPO L' INTERVISTA

Non abbiamo dovuto attendere molto.
Dopo pochi giorni dalla nostra richiesta, abbiamo ricevuto una lettera da Alessio.
La riportiamo qui integralmente:

Si sa, ai genitori non si può dire tutto; specialmente quando si è “diversi”.
Si può rischiare una catastrofe degna di un “colpo di stato”, dovuta al crollo del mito della “famiglia perfetta” che mamma e papà cercano di reggere; lo reggono goffamente, ma lo reggono.

Quanti pregiudizi inutili...
Tutte le famiglie hanno i propri scheletri nascosti nell’armadio!
A volte pure tanti...

Io ho provato a immaginare cosa potrebbe succedere se rivelassi ai miei la mia ambiguità sessuale; considerando che ho genitori separati, dovrei affrontare l’imbarazzo per ben due volte.

Volete sapere cosa ne uscirebbe?
Bene, ve lo racconto...

-Mamma, la sai una cosa?-
Ovviamente la mamma non è preparata, perché io uso dire così spesso e all’improvviso: ogni volta che sto per lanciare una delle mie bombe atomiche in tempo di pace.

-Dimmi Alessio, che devo sapere? Ti sei ubriacato ieri sera?-
Mi risponde lei con poco entusiasmo, mentre sbuccia una carota, intenta a preparare il suo soffritto

-No, non mi sono ubriacato ieri sera; é che sono diventato trasgressivo...
Sorrido e, a questo punto, la mamma comincia a preoccuparsi: non sapendo come incassare il colpo non sa se ridere o cosa...

-Che vorresti dire, ti fai le canne?-
Certo é lontana anni luce dalla verità

-A mà, lo sai che sono un bravo ragazzo...-
Ormai la mamma ha dimenticato il soffritto, la sua agitazione si fa più evidente e lascia il posto all’ansia: la bomba é in arrivo (mi conosce bene)...

Preso dal fattore “non so come dirglielo” ci giro intorno.
-Ho conosciuto un sacco di gente in questi mesi, persone fantastiche, senza pregiudizi, che si godono la vita e non si lasciamo scappare nessuna occasione di piacere; queste persone mi hanno aperto la mente, sono molto affascinanti, voglio essere come loro; in pratica, sono riuscito a scoprire nuovi piaceri e sono diventato bisex...-

Sento la mia faccia bollente emanare una luce color rosso fuoco.
Sento addosso gli occhi sgranati della mamma appiccicati sugli zigomi; sento la mente vuota per qualche secondo...

Poi la mamma esplode...
-Ma vaff..., và; chissà che mi pensavo... credevo che eri andato a rubare, che ti drogassi... Alè non me li fare più questi scherzi, che ormai c’ho una certa età!

Intanto, tirando un sospiro di sollievo, la mamma è tornata a sbucciare la sua carota lasciata a metà.

Piano, piano la mia faccia riprende il suo colore naturale e il cuore torna a battere a ritmi normali.

-E chi sono questi amici?-
-Mamma li ho conosciuti quando sono stato in vacanza in Liguria con Alberto e Simone; ti assicuro mamma, persone veramente simpatiche! Andavamo a ballare tutte le sere insieme...da paura! Loro sono di Bologna e così sono anche andato a trovarli da solo, perché Alberto non aveva soldi in quel periodo e Simone lavorava-

La mamma ormai è più imbarazzata di me.
Vorrebbe chiedermi tante cose.
Una domanda le riesce più o meno facile
-Ma... quindi... em... sei diventato... cioè, ormai... sei gay?-
-No mamma, sai cosa significa bisex? Mi piacciono sia le donne che gli uomini; solo che gli uomini non riesco ad amarli: con loro è solo un piacere sessuale

-Alessio, questo ti fa stare meglio oppure ti può provocare dei problemi?-
-No mamma, io sono sicuro di quello che sono; è solo un pretesto per avere un di più dalla vita; e siccome non faccio nulla di male, nessun problema a riguardo, anzi...-

-Bè, effettivamente non fai nulla di male e se questo ti fa stare bene, ben venga! Anzi, forse ti invidio perché sei riuscito a seguire i tuoi istinti, mettendo da parte i pregiudizi; l’importante è che tu non perda mai di vista la tua vera identità, qualunque essa sia; tesoro, segui sempre i tuoi istinti secondo le tue logiche e ricordati che una mamma serve anche ad illuminarti la strada quando la perdi di vista-

 

-Mamma, poi la dottoressa che ti ha detto?-
Ormai é ora di cambiare discorso...

In buona sostanza, la mamma la prenderebbe bene.
Certo una notizia del genere la potrebbe sorprendere non poco, ma io rimarrei sempre il suo adorato bambino e dopo un po’ non ci penserebbe più.
Ah, la mia cara mammina...

Ma come la mettiamo con  mio padre?

Mio dio, l’uomo che non caga due volte al giorno, se il vicinato trovasse in questo qualcosa di strano...

Dopo la separazione mamma e papà si risposarono con altri partner.
La mamma rimase vedova del secondo marito dopo solo cinque anni.
Il suo nuovo amore restò al suo fianco giusto il tempo per mettere al mondo una nuova creatura; ormai vive sola da circa dieci anni. Papà, invece, vive ancora con la sua adorata seconda mogliettina che gli ha dato un un secondo bambino (il primo sono io)

Descritta la situazione generale, è facile intuire che mi troverei a fare i conti anche con la mia matrigna che, in quanto a paura della critica, non si discosta di molto da papà: ferma nella convinzione che al mondo bisogna convivere con molti altri e che l’opinione pubblica- composta essenzialmente da “parenti serpenti”, amici invidiosi, vicini pettegoli- sia fondamentale per essere “ben visti” e avere quindi un buon responso sociale.

Così un giorno, dopo avere meditato a lungo, esco dalla mia stanza e mi dirigo in cucina, dove papà e matrigna stanno discutendo...

-Hey, volete sapere cosa ho fatto in Liguria?-
Irrompo brillantemente

-Alè, ma ci sei stato quattro mesi fa...
-Lo so, ma non vi ho detto tutto; volete sapere?-
-Dai racconta, cosa hai fatto- dice sconfitta la matrigna

-Ho conosciuto dei ragazzi troppo simpatici, quelli che poi sono andato a trovare a Bologna...loro! Mamma mia che sballo, cioè un altro mondo. Il loro carisma mi affascina troppo; sono delle persone fuori dal comune perché sono felici, perché capiscono il vero senso della vita, perché non smettono mai di assaporare tutti i piaceri dell’esistenza...-

La faccia di papà mi lascia immaginare che sta cercando di capire dove voglio andare a parare, ma che non sta comprendendo cosa io stia cercando di dirgli; sinceramente cerco di arrivare al nocciolo partendo dalla buccia, in modo tale che, una volta arrivato, loro riescano a capire che sapore ha il mio frutto...

-Loro, questi ragazzi-
Continuo
-Non vivono in un mondo a parte, appartengono a questo di mondo, ma sanno come vivere bene: non hanno schemi logici né maschere imposte dalla società perché fanno tutto ciò che li rende felici, nel massimo rispetto degli altri, s’intende. Questo li rende sinceramente speciali rispetto a tutte le persone cosiddette “normali” che fingono spesso di essere felici, ma che in realtà sono frustrate...-

La faccia di papà si fa sempre più rugosa.
Sia lui che la matrigna sembrano ormai pendere dalle mie labbra.

-...insomma, affascinato da tutto questo, mi sono fatto trascinare dall’entusiasmo, ritrovandomi a fare un certo tipo di esperienza e così sono diventato bisex!-

Ecco, finalmente ho sputato il rospo, che fatica!
Ma sono convinto che il peggio debba ancora arrivare.
Non credo che a questo punto papà e la matrigna abbiano afferrato il senso del discorso; forse pensano io abbia cominciato a prostituirmi, che di giorno io sia il solito Alessio e la notte magari Jessica.

In cucina regna un silenzio di ghiaccio.
Fisso negli occhi mio padre, lui fissa me.
Nessuno ha il coraggio di parlare o di fare domande, neanche la matrigna che involontariamente io e mio padre abbiamo tagliato fuori dal gioco; anche lei non osa aprire bocca.

Ma la sospensione in atto sembra essere precaria...
-Cioè sei gay...?- Sarebbe l’unica cosa che papà riuscirebbe a dire.

-Papà, se fossi gay avrei detto: sono diventato gay; invece sono bisex: a volte faccio sesso anche con degli uomini, ma non sono gay...

-Quindi sei tipo gay, ma attivo... cioè... non lo prendi dietro...
-Che palle, papà, non capisci proprio...

Non so se provare rabbia o comprensione nei confronti di un uomo così ignorante.
In fondo non è colpa sua...

La matrigna non ha più la forza per stare in piedi.
Siede appoggiando i gomiti sul tavolo e portandosi frequentemente una mano sulla fronte; si limita a spostare lo sguardo prima a destra poi a sinistra, come se seguisse il destino di una palla giocata fra me e papà...

-Pà, mettila come vuoi, io uso il mio corpo come voglio, basta che mi provochi del piacere...-

Comincio ad alterarmi, apparentemente senza motivo, ma già so cosa sta pensando papà; non ho nessuna voglia di continuare il discorso a questo punto; perciò tento di chiudere il dibattito...

-Io non ho pregiudizi e non amo le formalità: voglio godermi la vita. Pensa quello che vuoi, tanto non é un problema mio quel che tu pensi. Comunque stai tranquillo, le donne mi piacciono ancora...-

-Ma...-
-Papà basta, niente domande; ti ho già spiegato tutto; non mi interessa discutere con te perché non mi capiresti...

La matrigna ha già sentito troppo e sembra che si stia sentendo male, mentre papà, in cuor suo, fermenta il disgusto e alla fine esplode!

-Mò ti tiro due schiaffi!-
Urla, ma a basa voce per non farsi sentire dai vicini...

-Pensi che io sia deficiente? Come ti permetti di dirmi che non mi vuoi sentire...?!-

Per la rabbia è diventato paonazzo...

-E poi così ci sdegni? Con tutti i sacrifici che facciamo per te... Mi fai schifo!-

Quando papà fa così non lo sopporto proprio e non posso fare a meno di provare una profonda repulsione nei suoi confronti...

-Guarda puoi fare quello che vuoi, ma fuori da casa mia, lontano da questa città e dalle persone che conosco. Ti giuro che se vengo a sapere qualcosa, ti spezzo le gambe!-

Il discorso con papà diventa insopportabile e per evitare la guerra civile torno in camera: ritrovo il CD dei Litfiba lasciato in pausa nel lettore e aumento a proposito il volume  per non ascoltare le cazzate che papà comincia a sparare in cucina per la rabbia verso quanto gli ho appena confidato... Poi prendo la macchina e raggiungo i miei amici in piazza: loro mi capiscono davvero...

 

Ecco questo succederebbe.
A questo punto mi chiedo: ne vale davvero la pena?
Tutte le persone hanno dei segreti, e a questo punto anch’io...

I miei genitori mi amano e io amo loro.
Sono convinti che io sia la persona che voglio essere ai loro occhi e fino a quando questo equilibrio verrà mantenuto non ci saranno imbarazzi né rabbia.

Ma perché dovrei confessarmi a loro?
Che poi, sarei pure ipocrita perché le cose non stanno così.
Alla base della mia situazione non ci sono gli amici di Bologna, loro mi hanno soltanto aiutato a ragionare; alla base c’é una situazione molto più pesante che i miei genitori non possono sapere e non devono sapere: una verità che io porterò sempre con me come, una vergogna profonda che non svanirà mai!

                                          Alessio

 

E’ la notte che mi chiede di amare
 il suo silenzio si diffonde nell’anima
precipita nell’abisso del mio cuore
mi uccide
con il morso del suo dolore...

 

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